RB SALZBURG

Dove la confusione regna sovrana

Federico Ferrando

3/14/20252 min read

I PROTAGONISTI

L'anno scorso la squadra della galassia Red Bull si è vista interrompere un dominio incontrastato che in campionato proseguiva dall'annata 2012/2013.

Solitamente dopo questi avvenimenti gli scenari sono due: una pronta riconquista del trono o un periodo di assestamento.

La prima parte di stagione del Salisburgo sembra proprio andare nella seconda direzione, infatti sembra lontanissimo il ricordo dell'ultima volta in cui, come quest'anno, sembra sparire quell'alone di imbattibilità e di manifesta superiorità.

Che confusione

Il compito della rifondazione è stato affidato a inizio stagione a Pep Lijnders che, direttamente dallo staff di Klopp a Liverpool, nelle idee della dirigenza avrebbe potuto aiutare a riportare una chiara identità di gioco e soprattutto a vincere.

Purtroppo l'avventura del tecnico olandese termina già a Dicembre quando ormai i risultati, in campionato e in champions, non possono lasciare più alibi.

Sono tante le scelte discutibili prese sia in sede di mercato che di costruzione della rosa.

A partire dalla scelta del portiere: nonostante la presenza del portiere della nazionale Alexander Schlager, viene preso il non più giovane Blaswich che inizialmente ne prende il posto anche quando il primo ritorna dall'infortunio, senza mai dare l'idea di essere un chiaro upgrade, anzi.

I numerosi infortuni come ad esempio quello di Kjaergaard, il migliore della primissima parte di stagione, non aiuta sicuramente ma sono tanti i giocatori che deludono che non sembrano rivelarsi all'altezza degli standard richiesti (Ratkov, Piatkowski e i due prestiti dal Liverpool Bobby Clark e Bajcetic su tutti).

Esperimenti falliti

Se si ripensa ai numerosi talenti sfornati dai biancorossi nell'ultimo decennio (in primis Haaland) e a i numerosi addii dell'ultimo periodo (Sucic, Solet, Pavlovic e Dedic su tutti) sembra naturale voler pensare a chi potrebbe essere il nuovo faro della squadra.

Se si è già parlato della sfortuna del numero 14, un altro sicuro punto di riferimento è Oscar Gloukh, che però è affiancato da un continuo alternarsi di compagni di reparto non ancora in grado di affermarsi del tutto (tra i più interessanti Adam Daghim e Moussa Yeo).

Facendo affidamento anche su chi c'è da più tempo, (quindi i vari Bidstrup, Baidoo, Morgalla, Terzic) e solo con un grande lavoro di sostanza da parte del nuovo mister Thomas Letsch si può provare a dare un senso alla stagione provando a rimettersi in corsa in una lotta per il titolo comunque ancora apertissima e con all'orizzonte l'opportunità del nuovo Mondiale per club in estate

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